Le disquisizioni sul fritto sono infinite e non sarò certo io a cercare di dipanare la matassa. In merito alle acciughe posso dirvi che io utilizzo due metodi diversi, in base alla dimensione. Se sono piccoline le pulisco, le apro a libro, le passo nella farina, sbatto bene e friggo. Ma quando le trovo belle cicciotelle, allora questa è la ricetta giusta! Si tratta del metodo utilizzato dallo chef Niko Romito. Io preferisco, però, optare per una panatura con semplice pangrattato, mentre lo chef aggiunge aglio, basilico e pecorino romano. Per comprare la sua ricetta potete andare sul sito Unforketable (nome geniale!!!), oppure acquistare il libro Unforketable.it della Giunti. Io non ho saputo dire di no e devo dire che ci sono davvero tanti spunti interessanti per preparare delle ricette davvero ottime, tutte più che fattibili anche per chi non è un grande esperto dei fornelli!
L’accortezza di friggere le acciughe chiuse e fredde fa sì che rimangano croccanti e asciutte all’esterno, morbide e carnose all’interno. Provate e fatemi sapere se il risultato è all’altezza dell’altisonante titolo!
Ingredienti per 4 persone :
- 250 g di acciughe fresche grandi
- pangrattato fine
- 2 uova
- farina
- 1 l d’olio di semi d’arachide
- sale
Preparazione :
- pulire le acciughe eliminando la testa e la lisca centrale senza staccare i due filetti (la coda va tenuta)
- metterle in frigorifero per almeno mezz’ora
- frullare le uova
- tenere le acciughe chiuse (con i filetti a contatto, come se non fossero state pulite) e passarle nella farina, poi nelle uova, scolando bene l’eccesso, ed infine nel pangrattato
- sbattere delicatamente due acciughe una contro l’altra per eliminare anche l’eccesso di pangrattato
- lasciare riposare in frigorifero per almeno mezz’ora (se volete, a questo punto, potete anche surgelarle e friggerle all’occorrenza)
- far scaldare l’olio fino a raggiungere 170° (lo chef Romito indica 160°, io mi trovo meglio ad una temperatura leggermente più elevata)
- scolare sulla carta assorbente, salare e mangiare subito!
Con questa ricetta mi unisco al progetto #NotrivSEAfood: il mare lo cucino, non lo trivello: un modo per porre l’attenzione sul referendum che si terrà il 17 Aprile. Per saperne qualcosa di più vi rimando ai blog Cooking in Rosa e Scatti golosi in cui troverete ulteriori dettagli. Io vi dico solo che è giusto esserne a conoscenza e informarsi!