Enorme, immensa ignoranza! Fino a poco tempo fa non conoscevo il bulgur! Finché, un bel giorno d’autunno, siamo andati in Alessandria (“in”, come dicono gli autoctoni) al gran completo: mio cognato e gentil consorte ci hanno portati a pranzo in un piccolo bar molto carino, molto light, molto bio. Non per nulla si chiama Biologicafè! E lì, per la prima volta, ho assaggiato quello che in Italia è chiamato grano spezzato … e non lo lascerò mai più!
Il bulgur che si trova comunemente è precotto e, come vedrete dalla ricetta, deve essere reidratato … esiste anche il bulgur crudo, ma io non l’ho mai trovato ! Mi piacerebbe provarlo, perché, non avendo subito lavorazioni, è integrale al 100%.
Per omaggiare il sopracitato bar: ecco a voi la ricetta galeotta che fece scoccare la scintilla tra me e il bulgur!
Ingredienti per 4 persone:
- 200 g di bulgur
- acqua (il doppio del volume del bulgur: circa 0,4 l)
- sale grosso integrale
- 2 fette di feta spesse 1 cm circa
- pomodorini pachino o datterini
- un mazzetto di basilico
- parmigiano grattugiato
- una manciata di noci sgusciate
- olio evo
- sale
Preparazione:
- sciacquare il bulgur, metterlo in una pentola antiaderente con l’acqua, portare a bollore, aggiungere una presa di sale grosso ed infine coprire e lasciare sul fuoco al minimo per circa 17′-18′
- togliere il coperchio e lasciare sul fuoco finché ha assorbito bene tutta l’acqua, quindi coprire nuovamente e lasciare riposare qualche minuto
- nel frattempo preparare il pesto frullando le foglie di basilico con le noci, il parmigiano, abbondante olio e un pezzettino di ghiaccio finché ne risulta una crema: più liscia o più grezza, a voi la scelta (fate andare il frullatore ad intermittenza, per non scaldare troppo il composto)
- condire il bulgur con il pesto, qualche foglia di basilico spezzata con le mani, dei cubetti di feta (piccoli, perché è molto saporita) e i pomodorini tagliati in 4, salati e lasciati sgocciolare in un colapasta per 10 minuti
- assaggiate e, se serve, aggiustate di olio e sale
Potete servirlo in piccole monoporzioni come antipasto o al posto di una classica insalata di pasta o di riso. Io lo preferisco tiepido o a temperatura ambiente.